Sono passati esattamente due anni dall’ultimo viaggio. Un’eternità.
Quello che è successo lo sappiamo tutti quanti.
Ora che la lotta verso il Coronavirus è diventata una questione mondiale e che inizia a dare i primi risultati, si riapre qualche frontiera e si può tornare a viaggiare.
In questo anno e mezzo non sono rimasto a guardare, ma qualcosa ho fatto.
Oltre ai cori dai balconi, oltre ad aver indossato la mascherina, oltre a non aver abbracciato mia nonna, oltre ad essermi vaccinato…ho deciso di sposarmi.
Come combattere il distanziamento sociale e un anno e mezzo di m***a se non creando una nuova famiglia?!
Inizierete a stancarvi leggendo queste cose, lo capisco, ma l’obiettivo di questo “intro” è arrivare al punto cruciale di questo blog: il viaggio di nozze.
Abbiamo cambiato circa 3 piani di viaggio. Non per nostra indecisione, ma perché tante cose ancora non si possono fare.
Il nostro obiettivo era quello di goderci un viaggio “on the road“, non un classico per un viaggio di nozze.
Abbiamo provato ad organizzarci un viaggio negli Stati Uniti, ma niente da fare, non ci fanno entrare…
Tra le varie destinazioni che ci avrebbero ammesso, abbiamo scelto alla fine l’Islanda.
Perché?
Beh, per vivere grandi emozioni a contatto con una natura selvaggia, fatta di ghiaccio, pietra e fuoco. Tra geyser e vulcani, tundra e lagune, i paesaggi islandesi ci riveleranno il loro fascino.

Attualmente è consentito l’ingresso in Islanda dei cittadini e residenti dei paesi UE/SEE (Italia compresa).
I viaggiatori in arrivo devono anche presentare una certificazione (in lingua islandese, danese, norvegese, svedese o inglese) di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso, ad un tampone molecolare PCR con risultato negativo e per risparmiarsi la quarantena, devono essere vaccinati ed in possesso della famosa “Green Card”.
L’Islanda vanta una situazione invidiabile nella lotta contro la pandemia. Infatti, con una strategia in tre fasi particolarmente efficace e graduale tra lockdown e ripartenze, ha praticamente annientato l’odioso virus. Ora è finalmente partita la quarta fase: riaprono ristoranti, palestre, piscine, luoghi d’incontro. Restano solo severi controlli all’aeroporto di Keflavík con tanto di cani addestrati a fiutare il virus.
Infatti, la situazione riguardo all’evoluzione della pandemia da queste parti è particolarmente buona: pochissimi contagi nelle ultime settimane (giugno 2021) . Basti pensare che tra gli Stati europei, per statistiche ufficiali sui contagi, l’Islanda è seconda solo allo zero contagi dichiarato dalla Città del Vaticano.

ISLANDA ON THE ROAD
1 Fiordi Occidentali
Gli spettacoli naturali islandesi toccano l’apice nei Fiordi Occidentali, meta preferita di chi cerca itinerari poco battuti. Le ampie spiagge che si susseguono lungo la costa meridionale sono abitate da chiassose colonie di uccelli, i ripidi fiordi intagliano il litorale mentre una rete di strade sconnesse si snoda per tutta la penisola contribuendo ad aumentare la sensazione di avventura.
La penisola di Hornstrandir, a nord, è una frontiera estrema, dove le scogliere sono vertiginose, le volpi vagano indisturbate e i sentieri escursionistici portano ad aree incontaminate che sfiorano il Circolo Polare Artico.

2 Jökulsárlón
Una spettrale processione di iceberg luminescenti fluttua lentamente sui 25 kmq della laguna di Jökulsárlón prima di prendere il largo. Questo scenario surreale (di fianco al tracciato della Hringvegur) è il set di molte pellicole: compare in Batman Begins (2005) e nel film 007 – La morte può attendere.
Il ghiaccio si stacca dal Breiðamerkurjökull, una propaggine della possente calotta glaciale del Vatnajökull. I tour in barca sono molto popolari, ma si può anche passeggiare sulla riva, cercando le foche e scattando fotografie.

3 In auto sulla Hringvegur
Non c’è modo migliore per esplorare l’Islanda che noleggiare un’auto e percorrere la statale n. 1, chiamata Hringvegur (o Ring Road), un nastro d’asfalto di 1330 km che gira intorno all’isola passando per valli verdi ricche di cascate, lingue glaciali che si staccano dalle calotte dei ghiacciai, desolati tratti di sabbia grigia e muschiosi campi di lava.
È davvero spettacolare, ma non dimenticate di fare qualche deviazione: usate la Hringvegur come arteria principale e uscite seguendo le strade che si addentrano nella natura selvaggia.

4 I caffè e i bar di Reykjavík
La piccola Reykjavík vanta tutte le attrattive che vi aspettereste da una capitale europea (ottimi musei e occasioni di shopping), ma il numero di caffè pro capite è davvero sorprendente. In effetti, qui la vita sociale gira intorno a questi locali semplici in cui l’atmosfera si riscalda con il trascorrere delle ore, quando si passa dal tè alla birra e si accennano i primi passi a tempo di musica. I cappuccini e le birre locali vengono serviti con estrema solennità anche ai modaioli di passaggio che sfoggiano consunte lopapeysur (i tipici maglioni di lana islandesi).

5 Parco Nazionale di Vatnajökull
Il Parco Nazionale più grande d’Europa copre quasi il 14% del territorio islandese e tutela l’imponente Vatnajökull, la calotta glaciale più ampia dopo i poli (la sua dimensione è tre volte quella del Lussemburgo). Decine di lingue glaciali minori scorrono dalla gelida massa centrale, mentre sotto ci sono vulcani attivi e vette montane.
Da qui nasce lo stereotipo della ‘terra di ghiaccio e fuoco’: sarete affascinati dalla varietà dei panorami, dai sentieri escursionistici e dalle attività che questo immenso parco offre. Numerosi gli accessi: partite da Skaftafell, a sud, o da Ásbyrgi, a nord.

6 Isola di Grímsey
La piccola isola di Grímsey merita di essere citata per il fatto che si trova proprio sul circolo polare artico, ma a parte questo fatto è solo un’isoletta sperduta ai confini del mondo. L’isola si può raggiungere in aereo partendo da Akureyri oppure con il traghetto (solo in estate).
