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Tiziano Terzani Una vita spesa in viaggio "fuori e dentro"

di Alessandro
Tempo di lettura: 7 minuti

Proseguiamo il nostro racconto tra gli scrittori di viaggio con un italiano, forse uno dei più grandi reporter mondiali con libri tradotti in tantissime lingue: Tiziano Terzani.

Scrittore capace con le sue opere di avere grande risonanza nel mondo culturale italiano e mondiale, nasce a Firenze il 14 settembre 1938. Laureatosi con lode in Giurisprudenza nel 1962 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, frequentata grazie a una borsa di studio, tre anni dopo viene inviato in Giappone dall’azienda Olivetti per tenere alcuni corsi aziendali. Consegue poi un Master in Affari Internazionali alla Columbia University di New York, seguendo corsi di storia e lingua cinese. Dai primi anni ’70 è corrispondente dall’Asia per il settimanale tedesco “Der Spiegel”. Esce nel 1973 il suo libro “Pelle di Leopardo”, dedicato alla guerra in Vietnam.

Durante il 1975 è uno dei pochissimi giornalisti che resta a Saigon, in Vietnam, assistendo alla presa di potere da parte dei comunisti: sulla base di questa esperienza Tiziano Terzani scriverà “Giai Phong! La liberazione di Saigon”, lavoro che troverà traduzione in varie lingue. Nel 1979, dopo quattro anni passati ad Hong Kong, si trasferisce con la famiglia a Pechino: per comprendere meglio la realtà cinese viaggia visitando città e paesi chiusi agli stranieri, facendo frequentare ai suoi figli la scuola pubblica cinese. Il suo libro successivo è “Holocaust in Kambodsch” (1981) dove Terzani racconta il suo viaggio in Cambogia, a Phnom Penh, dopo l’intervento vietnamita.

Viene espulso dalla Cina nel 1984 per “attività controrivoluzionarie”: racconta il suo dissenso in “La porta proibita”. Durante il 1985 risiede ad Hong Kong, poi si trasferisce a Tokyo dove rimane fino al 1990. Intanto collabora con diversi quotidiani e riviste italiane (“Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Alisei”) e con la radio e tv svizzera in lingua italiana insieme a Leandro Manfrini.

Sul crollo dell’impero sovietico pubblica nel 1992 “Buonanotte, Signor Lenin”: il libro viene selezionato per il “Thomas Cook Award”, il premio inglese per la letteratura di viaggio. Nel 1994 si stabilisce in India assieme alla moglie Angela Staude, scrittrice, e ai due figli. Nel 1995 viene pubblicato “Un indovino mi disse”, cronaca di corrispondente in Asia che per un anno ha vissuto senza mai prendere aerei: questo lavoro diventa un vero e proprio bestseller. A quest’ultimo fa seguito il libro “In Asia” (1998), a metà tra reportage e racconto autobiografico. Nel 2002 pubblica “Lettere contro la guerra”, sull’intervento militare degli Stati Uniti in Afghanistan e sul terrorismo. Il libro, per i suoi contenuti decisamente forti, viene rifiutato da tutti gli editori di lingua anglosassone.

Inizia poi un “pellegrinaggio” che lo porta a intervenire in diverse scuole e incontri pubblici, appoggiando Gino Strada ed Emergency nella causa “Fuori l’Italia dalla guerra“. Nel 2004 esce “Un altro giro di giostra”, viaggio nel bene e nel male del nostro tempo, alla ricerca di una cura contro il cancro di cui Terzani è affetto dal 2002. Il libro tratta del suo modo di reagire alla malattia – un tumore all’intestino – cioè quello di viaggiare per il mondo e osservare con lo stesso spirito giornalistico di sempre, le tecniche della più moderna medicina occidentale come quelle delle medicine alternative.

Si tratta del viaggio più difficile da lui affrontato, alla ricerca di una pace interiore che lo porterà ad accettare serenamente la morte.

I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.

E dopo anni, decenni di viaggi e di esperienze spesso terribili, sui campi di battaglia, dentro città e paesi in guerra, che l’hanno portato in Cina, Cambogia, Vietnam, Giappone, India, sempre con lo sguardo rivolto al richiamo della coscienza, della conoscenza e della responsabilità, Terzani ha deciso che il suo viaggio decisivo e definitivo andava compiuto dentro se stesso, per fare i conti, fino in fondo, con le sue tante esperienze e con le assurdità cui ha assistito ed ha convissuto, per dire che non c’è guerra che sia né giusta, né utile, né, men che meno, santa.

Cuore e testa stanno alla base del lungo racconto autobiografico che negli ultimi mesi della propria vita Tiziano Terzani ha voluto affidare, oralmente, al figlio Folco. Ne è nato un libro, uscito postumo, frutto della trascrizione di Folco, che ha per titolo La fine è il mio inizio. Da questo splendido libro è stato tratto un film, girato dal regista tedesco Jo Baier ed interpretato da due grandi attori, Bruno Ganz ed Elio Germano, nelle parti, rispettivamente, di Tiziano e Folco Terzani. 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

PELLE DI LEOPARDO (1973)

Quando, nel 1972, Tiziano Terzani arrivò in Vietnam, era un giovane corrispondente “ottimista, sorridente e speranzoso”. Consegnò la propria esperienza di testimone della guerra al diario che l’anno dopo apparve col titolo di “Pelle di leopardo”. Si ritrovò di nuovo in Vietnam nel 1975, e fu uno dei pochissimi giornalisti occidentali testimoni della liberazione di Saigon. “Giai Phong!”, pubblicato nel 1976, ricostruisce i retroscena diplomatici e di guerra di quei mesi febbrili. Riproposti insieme, con una nuova introduzione dell’autore, i due libri, scritti letteralmente tra due fuochi, descrivono non solo le battaglie e gli orizzonti della guerra, ma anche la sofferenza delle popolazioni civili, il cambiamento materiale e morale dopo la fine degli scontri, tra fabbriche e chiese, rancori e perdoni. Appassionante resoconto di un viaggiatore instancabile, testimonianza preziosa per capire il passato, documento ormai storico, che va oltre la guerra, il tempo ci riconsegna queste pagine nella loro intatta verità e bellezza, come accade soltanto ai veri scrittori.

Editore: TEA (24 aprile 2014)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 458 pagine

GIAI PHONG! LA LIBERAZIONE DI SAIGON (1976)

Thieu l’aveva fatto espellere, ma nelle ultime drammatiche ore di panico Terzani riuscì ad entrare di nuovo a Saigon per essere testimone della liberazione della città e della fine della guerra. Dopo aver visto i primi guerriglieri marciare trionfanti per le vie della capitale urlando Giai phong giai phong, liberazione liberazione, Terzani rimase per altri tre mesi nel nuovo Vietnam.
Ottenne la prima intervista con Nguyen Huu Tho, presidente dell’FNL, ebbe uniche conversazioni coi responsabili politici e militari dell’ultima offensiva, andò a cercare i protagonisti del nuovo e del vecchio regime per ricostruire i retroscena degli ultimi giorni di guerra e di diplomazia. Terzani fu il primo giornalista occidentale a lasciare Saigon liberata per fare un giro delle province del Delta, ad assistere ai corsi di rieducazione per soldati e ufficiali fantocci, a fare a ritroso il viaggio da Saigon ad Hanoi dove incontrò alti funzionari del partito.
Da questa eccezionale esperienza è nato questo libro: un appassionante resoconto, pieno di rivelazioni sugli ultimi tentativi di negoziati, sulla fuga degli americani, sull’improvvisa conquista di Saigon e sul processo rivoluzionario che lentamente cambia la faccia del Vietnam dopo il crollo del potere di Thieu.
Terzani descrive con documentata passione Saigon attanagliata nel terrore del bagno di sangue che poi non ci fu, il saccheggio della città, l’attesa, la vittoria, l’arrivo dei nuovi leggendari capi guerriglieri, lo scoprirsi degli agenti segreti, la liberazione di migliaia di prigionieri politici nelle galere di Con Son, le prime assemblee di quartiere, i tribunali di popolo, la rivoluzione che entra nelle fabbriche, le scuole, le chiese. Questo di Terzani non è solo un resoconto di eccezionale importanza storica sugli ultimi giorni di Saigon, è un documento unico sui primi tre mesi nel nuovo Vietnam, sul come una società martoriata da decenni di guerra si mette sulla via del socialismo e si prepara a portare avanti la propria trasformazione materiale e morale.

Editore: FELTRINELLI (1 gennaio 1976)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 315 pagine

BUONANOTTE, SIGNOR LENIN (1992)

Nell’agosto 1991 Terzani si trova lungo il corso del fiume Amur, in Siberia, quando apprende la notizia del golpe anti-Gorbacev, che ha appena avuto luogo a Mosca. Decide di intraprendere subito il lungo viaggio che lo condurrà in due mesi, attraverso la Siberia, l’Asia centrale e il Caucaso, fino alla capitale. Un’esperienza eccezionale, fissata negli appunti, nelle riflessioni e nelle fotografie che compongono questo libro: una testimonianza in presa diretta di un evento epocale, una galleria di individui e popoli diversi, un panorama di città leggendarie, di luoghi sconosciuti, di vestigia del passato e di prepotenti segnali del nuovo che avanza. Un viaggio, e un libro, che ci ha consegnato l’istantanea del tramonto definitivo dell’impero sovietico.

Editore: Longanesi; 4° edizione (28 giugno 1993)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 432 pagine

UN INDOVINO MI DISSE (1995)

Nella primavera del 1976 un vecchio indovino cinese avverte Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai». Dopo tanti anni il grande giornalista non dimentica la profezia, ma anzi la trasforma in un’occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Il 1993 diventa così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria: spostandosi in treno, in nave, in auto, e talvolta anche a piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata. Dopo oltre vent’anni di «viaggio» e oltre un milione di copie vendute, lette, rilette, prestate e regalate, “Un indovino mi disse” continua a parlarci con voce sempre nuova e avvincente.

Editore: TEA (5 luglio 2018)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 428 pagine

IN ASIA (1998)

Tiziano Terzani e l’Asia, una storia lunga una vita. Ma è Terzani a raccontare l’Asia o è l’Asia a raccontare Terzani? Difficile dirlo, tanto forte è il legame che quest’uomo decise di stringere con il più misterioso e contraddittorio dei continenti. Leggendo questo libro, che nell’avvincente varietà delle sue pagine si offre come autobiografia e reportage, cronaca di costume e racconto d’avventura, ci si trova a rivivere gli eventi che hanno segnato la storia asiatica degli ultimi trent’anni, a ripensare ai grandi ideali che l’hanno formata e ai protagonisti delle sue svolte, a dare uno sguardo al suo futuro. E al tempo stesso Terzani invita a prestare ascolto all’altra voce, quella dell’Oriente vero, vissuto nella sua quotidianità, in mezzo alle donne e agli uomini, alle difficoltà, ai contrasti, ai riti, alle curiosità, ai mille volti del continente che più degli altri sembra destinato a influenzare il nuovo secolo che è cominciato.

Editore: TEA (11 luglio 2019)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 444 pagine

LETTERE CONTRO LA GUERRA (2002)

Il volume raccoglie una serie di lettere inedite e alcune comparse sul “Corriere della Sera”. Con queste corrispondenze – da Kabul, Peshawar, Quetta, ma anche da Orsigna, Firenze, Delhi e dal suo rifugio sull’Himalaya – Tiziano Terzani comincia un pellegrinaggio di pace tra Oriente e Occidente. Secondo l’autore infatti “non basta comprendere il dramma del mondo musulmano nel suo confronto con la modernità, il ruolo dell’Islam come ideologia antiglobalizzazione, la necessità da parte dell’Occidente di evitare una guerra di religione”, bisogna soprattutto capire, convincersi, credere che l’unica via d’uscita possibile dall’odio, dalla discriminazione, dal dolore è la non-violenza.

Editore: TEA (11 luglio 2019)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 177 pagine

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