Sono all’aeroporto di Doha.
Da qui partirà il volo che mi riporta a casa dopo gli ultimi tre mesi passati tra Vietnam, Cambogia e Australia.
Il volo finale da sempre possibilità di pensare a quello che è successo nel viaggio. Ammetto di avere le idee ancora confuse (soprattutto dopo le 11 ore filate dall’Australia e il fuso orario), ma concentrandomi un minimo riesco a rivedere tutto: Sa Pa, Hanoi, Saigon, Siem Reap, Perth e tutte gli altri posti visitati…ma di quelli già vi ho raccontato.
Quello che rimane però è l’esperienza vissuta. Gli odori e i sapori che ancora ricordo svaniranno presto, ma alloggeranno da qualche parte nel mio cervello che sarà pronto a ritirarli fuori non appena qualcosa di simile accarezzerà i miei sensi.
È stata una bella avventura e come tale ha avuto momenti indimenticabili e altri nei quali ho sofferto. Ma rinnegare è impossibile, bisogna prendere tutto quello che c’è stato e lo faccio con fierezza.
Partire per tre mesi da solo avendo organizzato solo le prime due notti di ostello ti forma e ti rende aperto con il mondo intorno quasi al limite massimo. La paura di non farcela, di non avere fondi sufficienti, di non riuscire a comunicare in quella parte del mondo appare e scompare insieme a quell’altalena di emozioni che ti accompagna lungo il percorso.
Viaggiare è meraviglioso. Non ha paragoni con nessuna altra cosa al mondo. Neanche con la più bella che state pensando ora.
Questo sarà un anno molto divertente…