Dopo la prima carrellata dei Rioni di Roma (qui il link all’articolo), passiamo ai secondi 11 Rioni di Roma.
XII. Ripa
Lo stemma è una ruota a ricordare lo scalo fluviale presente nel rione, a cui appartiene anche l’Isola Tiberina. Al rione appartengono siti archeologici come il Circo Massimo e la Cloaca Massima, e la più famosa Bocca della Verità con le sue innumerevoli leggende. Da non perdere il Roseto Comunale.
XIII. Trastevere
Il nome deriva dal latino trans Tiberim (al di là del Tevere), poiché il centro della Città si sviluppava sull’altra sponda. Lo stemma presenta una testa di leone, poiché – secondo una storia “ufficiosa” – ai piedi del Campidoglio veniva tenuto in gabbia un leone. Il quartiere è oggi uno dei luoghi della movida capitolina notturna, ma di giorno conserva ancora quella magia della Roma papalina con i suoi vicoli tortuosi, con le botteghe di artigiani e le osterie.
XIV. Borgo
Lo stemma rappresenta un leone accovacciato con di fronte tre monti e la stella (dal nome Città leonina, con cui il quartiere viene anche chiamato). Questi ultimi, insieme al leone rampante, fanno parte dell’insegna di Papa Sisto V che elevò Borgo a quattordicesimo rione di Roma. Nonostante sia stato fortemente trasformato durante la prima metà del XX secolo, Borgo mantiene ancora oggi il suo ruolo di vestibolo della Basilica di San Pietro e dei Palazzi Vaticani.
XV. Esquilino
Lo stemma è diviso in due parti: in quella superiore c’è un albero e in quello inferiore tre cime di monti. Il nome “esquilino” deriverebbe da Castrum Equites Singulares Augusti (guardia imperiale a cavallo) poiché nei pressi doveva trovarsi la caserma della cavalleria. Alcuni pensano invece che derivi dal termine latino esquiliae, che indicava i sobborghi, poiché fino all’età imperiale – quando vennero costruite le Mura Aureliane – si trovava al di fuori delle Mura Serviane. Oggi è il quartiere denominato “La Chinatown di Roma”, a causa della popolosa comunità cinese che si è stabilita qui nel corso degli ultimi decenni.
XVI. Ludovisi
Nato dalla convenzione del 1886 tra i Boncompagni (eredi Ludovisi) e il Comune di Roma, con cui destinavano alla lottizzazione Villa Ludovisi (circa 25 ettari di parco tra le mura e il nucleo storico dei rioni Trevi e Colonna), il rione comprende le lussuose via Veneto, via Boncompagni e via Ludovisi, sede di molti alberghi di lusso e ambasciate. Lo stemma è il medesimo dei Ludovisi: tre bande e un dragone.
XVII. Sallustiano
Sorto verso la fine dell’Ottocento su un territorio compreso tra la via Pia (quella che poi diventerà via XX settembre) e la nascente via Boncompagni, differisce dagli altri rioni “piemontesi” per il suo schema viario molto meno rigido e severo. Il centro del rione è piazza Sallustio, dove ancora oggi si notano i resti degli Horti Sallustiani e poco distante sorge la Chiesa di Santa Maria della Vittoria nella quale è conservato il gruppo scultoreo dell’Estasi di Santa Teresa del Bernini, da poco restaurato. Lo stemma presenta lo “specchio di Venere Ericina” (allusivo al tempio negli Orti Sallustiani).
XVIII. Castro Pretorio
Il nome deriva dai Castra Praetoria, caserme dove risiedeva la Guardia pretoriana in epoca romana. Lo stemma è il labaro della Guardia pretoriana. Qui ha sede la Biblioteca Nazionale Centrale.
XIX. Celio
Lo stemma raffigura il profilo di un africano con un copricapo di testa di elefante. Il significato araldico è riconducibile alla memoria storica dei legionari capitanati dal Console Scipione detto l’Africano, qui accampati. A ciò contribuì anche il ritrovamento archeologico nel rione di un busto marmoreo raffigurante un “africano” (oggi ai Musei Capitolini). Maestoso e imponente si erge qui il Colosseo e alle sue spalle la particolarissima Chiesa della Navicella.
XX. Testaccio
Il nome deriva dal mons Testaceus¸ dal latino testae (cocci), perciò soprannominato dai Romani ovvero “Monte dei cocci”. Il monte, infatti, è formato da 35 metri di cocci e detriti vari, accumulatisi nei secoli come residuo dei trasporti che giungevano al porto di Ripa grande. Lo stemma, pertanto, presenta un’anfora romana.
XXI. San Saba
Detto popolarmente “il piccolo Aventino”, è di istituzione recente (benché di antica urbanizzazione), si trova al margine del grande polmone verde e archeologico del complesso Terme di Caracalla – Circo Massimo – Palatino. Nello stemma è presente una luna crescente nella parte superiore e l’arco di Diana nella parte inferiore (allusivo a Diana Aventina). Il cuore di San Saba è il giardino di piazza Bernini.
XXII. Prati
Nello stemma è rappresentato il Mausoleo d’Adriano, meglio conosciuto come Castel Sant’Angelo. È così denominato perché nell’antichità consisteva in vigneti e canneti parte della proprietà di Domizia, moglie di Domiziano. Durante il Medioevo la zona prese il nome di Prati di San Pietro, in riferimento all’adiacente basilica vaticana. Fino al 1883, anno in cui si ebbero i primi interventi di edilizia e di urbanizzazione, la zona era ancora una distesa di campi coltivati, prati naturali, pascoli e anche di paludi. Oggi, nel rione, sorge l’imponente Palazzo di Giustizia, ribattezzato dai romani il “Palazzaccio”, ispirato all’architettura neobarocca.