Ogni città ha i suoi colori, i suoi odori, le sue particolarità.
Come essere umani tendiamo a ricordare un elemento caratteristico, la gran parte della popolazione ricorda i suoni.
I clacson di Roma, le urla dei pescivendoli del porto di Genova, il suono del mare in Sardegna, le note della Taranta nelle sere d’estate salentine e potrei andare avanti così per ore.
Ma fuori dall’Italia ci sono dei suoni che ricorderai per tutta la vita, poiché non appartengono alla tua cultura.
Il canto sacro della prima mattina del Muezzin a Fes sarà indimenticabile. La “sveglia” per la preghiera percuote le mura di terra dei più piccoli e stretti vicoli della città imperiale. Il Marocco è anche questo.
Dopo una colazione in terrazza, fuori dal Riad ci aspettava la nostra guida per poter, senza timore di perderci, affrontare la vastità e l’intreccio di vicoli di Fes.
Si presenta come Amid (scopriremo poi, in realtà senza troppa sorpresa, che viene chiamato “Il Professore”).
Età indefinibile, nato e cresciuto nella Medina, la conosce come le sue tasche. Durante il tour ci racconta che il padre lavorava nelle concerie, morto come molti di quelli che vi lavorano a 40 anni per le esalazioni dei prodotti di cui si occupavano. Conosce 5 lingue e ha studiato a Rabat. Forse la cosa che ci ha colpito di più è stata la sua permanenza in Marocco. Da tutta la vita. Non ha mai voluto vivere altrove.
Il giro nella Medina ci ha dato la possibilità di ammirare la bellezza della manifatturiera marocchina e dei rapporti umani.
Lo possiamo dire senza alcuna remora, Fes non è una città fiorente, molte parti della città sono decadenti, ma quello che non manca è il calore umano. Anche e soprattutto per lui, per Amid. I commercianti lo rispettano e lo salutano amichevolmente. È stato tramite un incontro, di quelli in cui ci si sfiora solamente che abbiamo scoperto che le altre guide lo chiamano “Professore”.
Il giro prosegue fino ad arrivare alla grande biblioteca di Fes, la più antica del mondo fondata nell’859 d. C. da Fatima Al-Fihri, negli ultimi quattro anni Al-Qarawiyyin è stata restaurata da Aziza Chaouni, architetta che ha battagliato per consentirne l’accesso a tutti. L’edificio, adiacente al luogo di culto e con affaccio sulla chiassosa piazza Seffarine, è stato costruito nel XIV secolo dal sultano Abou Inane. Ma le diverse dinastie che si sono susseguite al governo del Marocco l’hanno continuamente modificato; ricalcando le trasformazioni in atto nella medina. Fino al 1940, quando con il protettorato francese è cominciato un progetto di ammodernamento.
Proseguendo il tour, un odore pungente ci ha colpiti di soprassalto, non era lo stesso che costrinse Dante Alighieri nell’XI canto ad “avvezzarvi a poco a poco il nostro olfatto”, ma le enormi vasche di pietra piene di pigmento e le pelli stese ad asciugare una dietro l’altra, ci bloccò per poco il cammino.
Il quartiere delle concerie medievali di Fes è un luogo da non perdere. Qui sono impiegati tutt’oggi i processi utilizzati nel XVI secolo, quando Fes si è imposta come leader nella loro produzione, per trattare le pelli di mucca, cammello, pecora e capra. Le concerie sono accessibili ai turisti con una minima quota di ammissione. I frenetici lavoratori, con le gambe nude colorate dai pigmenti multicolori, come il giallo curcuma, il blu indaco, il verde menta, puliscono le pelli, le ammorbidiscono, le colorano e infine le stendono ad asciugare.
Di ritorno al Riad, Simone ha deciso di fermarsi ad un Hammām.
La funzionalità del Hammām per un dovere cogente che ogni musulmano adulto e sano deve assolvere 5 volte nell’arco di un’intera giornata, ha fatto sì che esso godesse subito di immensa fortuna nel mondo islamico.
L’ambiente confortevole ma allo stesso tempo spartano, rende il tutto unico con i massaggi al sapone nero (tipico della zona di Fes). Gli orari di entrata sono scanditi da quelli per uomini e donne, quindi informatevi bene prima di entrarvi. Viene definito da chi ci è stato (Simone stesso) come un “senso di coccolamento e cura, sano e nutriente per il corpo e lo spirito…non mi sentivo così da quando mamma non mi faceva il bagnetto”.
Il ritorno nel Riad è stato accolto con la ricerca assidua e spasmodica da parte di uno di noi di Felafel con cui cenare. Non ci sentiamo ancora in grado di dirgli che i Felafel sono un prodotto mediorientale e non nord-africano. Lo scoprirà da sé.
GALLERY
RIASSUNTO DEL GIORNO
Spesa: € 25 per persona (€ 10 Riad, € 8 Guida, € 7 Pranzo)
Mezzi di trasporto: Piedi
Città visitate: Fes
Temperatura: 39 gradi