Questa seconda giornata in Islanda si rivela alquanto intensa.
La mattina sveglia a Stykkisholmur e dopo aver fatto rifornimento ci dirigiamo verso il faro situato su una piccolissima isoletta nei pressi del porto ed unita da una strada di circa 30 metri.
Da qui si gode di una vista dei fiordi occidentali non indifferente.
Bisogna ammettere che questa piccola cittadina è magica e suggestiva, con casette basse bellissime, un porto pittoresco riparato da un’isola di basalto in cui svetta un faro sulla collina che domina tutta la città e offre splendidi scorci sul Breiðafjörður, una baia piena di isolette rocciose davvero scenografiche.
Prima di andare via da questo delizioso paesino, tappa obbligatoria da Meinstarinn, un furgoncino che vende degli hot dog strepitosi (non ci crederete ma l’hot dog sta diventando sempre di più un piatto tipico olandese).
Ripreso il percorso abbiamo risalito la 54 fino a tornare a Borgarnes (uscendo quindi dalla penisola dello Snaefellsnes).
Piccola tappa ad un discount per il pranzo e di nuovo sulla 1 (la Ring Road) verso la parte settentrionale dell’Islanda: Saudarkrokur.
Causa maltempo e strade non perfette il percorso è stato molto lungo, ma il paesaggio attraversato può solo che colpirti per l’immensità della natura selvaggia che ti circonda: la visione del primo fiordo dall’alto è stata enorme.
Altra cosa imparata in Islanda: sentirsi piccoli davanti alla maestosità del mondo, è la normalità.
Saudarkrokur è un paesino bellissimo.
Si affaccia sullo Skagafjörður (uno dei più grandi fiordi del nord islandese) e conta circa 3000 abitanti (molto popoloso per la media dei paesi in Islanda) dediti alla pesca e alla lavorazione pesce.
Oltre la via principale (ce ne sono in totale 3 in parallelo) con un paio di ristoranti e due/tre negozietti, il nostro interesse qui era per Grettislaug.
Situato a circa 30 minuti dal centro di Saudarkrokur attraverso una strada di ciottoli e ghiaia si raggiunge questo punto (in una proprietà privata, quindi per entrare bisogna pagare una piccola cifra) su di una estremità dello Skagifjördour, apparentemente alla fine del mondo.
Qui in un paesaggio tra vette ghiacciate da un lato e la vastità del fiordo dall’altro ci sono due piscine termali con acque che vanno dai 39 ai 42 gradi circa.
Passato lo shock di spogliarsi ad una temperatura di 10 gradi con vento e pioggerellina l’immersione nelle due vasche naturali è uno dei motivi per cui l’Islanda è famosa nel mondo. Ammirare immersi in queste acque bollenti con il paesaggio intorno ancora innevato e lasciandosi rapire dal panorama dell’Oceano non ha davvero prezzo.
Oltretutto questa piscina è famosa per le saghe islandesi.
Il celebre fuorilegge islandese Grettir Ásmundason nuotò per 7 chilometri verso le sponde della Drangey Island, situata nel centro di Skagafjörður, e si immerse nelle acque a 42°C di questa umida piscina per recuperare le sue forze.
KM PERCORSI: 315
ORE DI VIAGGIO: 4