Prima di iniziare a leggere di questo meraviglioso cammino, c’è da fare una dovuta premessa.
Il Molise esiste. Ed è un posto meraviglioso.
Il Molise non è un territorio in cui si capita casualmente.
Ed è meglio chiarirlo subito: il Molise non è un luogo per turisti qualsiasi.
Per godere appieno di ciò che questo viaggio potrebbe restituirvi – ed è molto più di ciò che potete immaginare – è necessario accantonare la prospettiva che questa vacanza possa suggerirvi qualcosa che già conoscete, non soltanto a livello di aspettative ma soprattutto di esperienza. Ha piuttosto a che fare con l’autenticità.
PARTIAMO DALL’INIZIO: COSA SONO I TRATTURI
Il Molise, terra di montagne, di colline e pascoli, è da sempre un territorio in cui si pratica la transumanza. I cammini percorsi dai pastori si muovevano generalmente lungo antiche strade romane. Oggi è possibile tornare a percorrerli per piacere dedicandosi ad un turismo slow che fa bene al corpo e alla mente.
La transumanza è inoltre divenuta bene immateriale Unesco.
I tratturi coprono, sostanzialmente, tutto il territorio del Molise, offrendo itinerari del tutto unici, come quello che unisce il Parco Nazionale del Gargano a quello di Abruzzo, Lazio e Molise. In questi tracciati, dove qualche ostinato pastore porta ancora le proprie greggi a pascolare, si ritrovano ritmi, suoni, tradizioni di un’altra epoca. Attualmente i Tratturi più importanti sono: il Tratturo Celano – Foggia, che passa attraverso il Parco Nazionale della Majella e le zone archeologiche di Vastogirardi e Pietrabbondante; il Tratturo Castel di Sangro – Lucera, dove potremo visitare il bellissimo Castello e il Tratturo Pescasseroli – Candela che copre una distanza di circa 200 km.
Il Tratturo Magno
Il Tratturo Magno era uno dei cinque Regi Tratturi, un percorso lungo 244 chilometri che aveva inizio a L’Aquila, la città in cui convogliavano i pastori con i loro armenti per poi mettersi in viaggio verso il Meridione. Il punto d’incontro delle greggi che scendevano dalla Majella, dal Gran Sasso e dal Velino-Sirente era la basilica di Santa Maria di Collemaggio, chiesa sorta fuori dalla cinta muraria della città e simbolo della comunità.
Il Tratturo Magno, percorribile in 10 tappe, ha inizio proprio da qui, dal piazzale della chiesa così cara agli Aquilani: si cammina poi sulla Via Claudia Nova attraverso i ruderi ed il paesaggio straordinario che si apre su questa collina della piana di Navelli. Il viaggio continua verso la bella valle del Tirino e consente di giungere nel territorio di Capestrano. Da qui si prosegue verso la Val Pescara e ci si dirige verso Lanciano, bel centro della Val di Sangro ricco di chiese, di storia e di arte.
Il Tratturo Magno si allunga verso Vasto e la costa chietina, caratterizzata dai trabocchi, antiche macchine da pesca. Si entra quindi in Molise e continuare in direzione sud e arrivare a Foggia, la città della dogana.
TAPPE
1. Da Collemagio (L’Aquila) a Peltuinum
2. Da Peltuinum a Capestrano
3. Da Capestrano a Rosciano
4. Da Rosciano a Contrada San Vincenzo, Vacri
5. Da Contrada San Vincenzo a Lanciano
6. Da Lanciano a Vasto
7. Da Vasto a Montenero Petacciato
8. Sa Montenero Petacciato a San Martino in Pensilis
9. Da San Martino in Pensilis a San Paolo di Civitate
10. Da San Paolo di Civitate a Fogglia
Lungo il cammino in Molise si incontrano:
- Montenero di Bisaccia
- Petacciato
- Termoli
- San Giacomo degli Schiavoni
- Guglionesi
- Portocannone
- San Martino in Pensilis
- Campomarino
Posti meravigliosi con mare, natura e piccoli borghi da scoprire.
Da non sottovalutare poi è il popolo molisano.
L’ospitalità in Molise è un dovere civile.
O forse semplicemente un dono, la riconoscenza di un’attenzione a cui la regione non è abituata.
Negli ultimi anni, da quando il turismo lento e sostenibile si è imposto come trend, anche il Molise ha registrato un rinnovato interesse. In particolare da parte degli stranieri richiamati dall’eco del Bel paese, da una qualità di vita altissima a poco costo, dal desiderio di tornare a un passato mai davvero vissuto ma soltanto sognato. Sono numerosissime gli europei che hanno investito su una casa in Molise, alcuni addirittura hanno comprato paesi e ne hanno fatti luoghi estremamente curati in cui è facile rifugiarsi e perdere il senso del tempo. La verità è che quella sensazione di familiarità e agio in cui ci si sente coccolati appartiene alla gente, appartiene ai molisani. E in qualunque angolo ci si può sentire accolti.
Il culto del buon cibo non è una moda ma la consuetudine di vivere in un territorio in cui non manca niente, in cui le mozzarelle di bufala, il caciocavallo, le salsicce sono piatti “casalinghi” e i prodotti di qualità sono gli unici prodotti che si possono trovare. Sembra che il Molise ti si cucia addosso come un abito su misura: l’Italia che emerge viaggiando in Molise è quella più autentica, lontana dalle macchine fotografiche e dagli stereotipi.