Per viaggiare a piedi non serve uscire dal nostro paese. Ecco una selezione di grandi itinerari italiani lungo le antiche vie, lungo i cammini religiosi ed i cammini storici. Basta scegliere il percorso preferito, cliccarci sopra e scoprire le informazioni e la storia del cammino. O altrimenti scorrete la pagina per immergervi in migliaia di chilometri di itinerari da nord a sud.
Questi sono i 10 Cammini più belli in Italia.
Buon viaggio.
Via Francigena
Via Francigena del Sud
La Strada dei Sette Ponti
Via degli Abati
Via degli Dei
Cammino di Sant’Antonio
Cammino di San Benedetto
Cammino dei Briganti
634 km
Cammino 100 Torri
Sentiero dello Spirito
LA VIA FRANCIGENA
Forse il cammino religioso più famoso in Italia. L’antica Via che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia è stata riscoperta dai moderni viandanti, che si mettono in cammino lungo un percorso splendido e sorprendente. Dal 2001 l’Associazione Europea delle Vie Francigene coordina lo sviluppo e la valorizzazione di un itinerario che attraversando l’Italia e l’Europa ripercorre la storia del nostro continente.
Nell’Alto Medioevo, attorno al VII secolo, i Longobardi contendevano il territorio italiano ai Bizantini. L’esigenza strategica di collegare il Regno di Pavia e i ducati meridionali tramite una via sufficientemente sicura portò alla scelta di un itinerario sino ad allora considerato minore, che valicava l’Appennino in corrispondenza dell’attuale Passo della Cisa, e dopo la Valle del Magra si allontanava dalla costa in direzione di Lucca.Da qui, per non avvicinarsi troppo alle zone in mano bizantina, il percorso proseguiva per la Valle dell’Elsa per arrivare a Siena, e quindi attraverso le valli d ‘Arbia e d’Orcia, raggiungere la Val di Paglia e il territorio laziale, dove il tracciato si immetteva nell’antica Via Cassia che conduceva a Roma. Il percorso, che prese il nome di “Via di Monte Bardone”, dall’antico nome del Passo della Cisa, Mons Langobardorum, non era una vera e propria strada nel senso romano né tanto meno nel senso moderno del termine. Infatti, dopo la caduta dell’impero, le antiche tratte consolari caddero in disuso, e tranne pochi fortunati casi finirono in rovina, “rupte”, tant’è che risale a quell’epoca l’uso della parola “rotta”per definire la direzione da prendere.
Quando la dominazione Longobarda lasciò il posto a quella dei Franchi, anche la Via di Monte Bardone cambiò il nome in Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, nome quest’ultimo che oltre all’attuale territorio francese comprendeva la Valle del Reno e i Paesi Bassi.
In quel periodo crebbe anche il traffico lungo la Via che si affermò come il principale asse di collegamento tra nord e sud dell’Europa, lungo il quale transitavano mercanti, eserciti, pellegrini.
Sono oltre mille i chilometri da percorrere in territorio italiano, dal Passo del Gran San Bernardo a Roma, passo dopo passo. Facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minore, senza traffico, strade bianche tra i cipressi, oppure ombreggiati da solenni pini domestici. Sotto i tuoi piedi scorrono le più antiche strade del Bel Paese, le vie carraie con i ciottoli di fiume, lastre consunte dal passaggio, i “sanpietrini” di Roma. Affiorano selciati medievali e il basolato della via Cassia. I segnavia ti guidano attraverso il paese dove tutte le strade portano a Roma: il percorso ufficiale della Via Francigena è quello più sicuro, facile, privo di difficoltà tecniche, accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età.
LA VIA FRANCIGENA DEL SUD
La via Francigena ha delle varianti interessanti che dal Sud Italia arrivano a Roma.
Alcuni bellissimi cammini che fanno parte delle vie che portavano a Roma si trovano anche in Sicilia.
Le Vie Francigene nel Sud uniscono l’Occidente all’Oriente, il cristianesimo al paganesimo, l’Età Antica al Medio Evo. Un itinerario trasversale, tra basolati romani ed antichi tratturi, templi pagani, imponenti cattedrali e santuari cristiani, dolci panorami collinari e aspri passaggi montani.
LA STRADA DEI SETTE PONTI
Un cammino di 60 km tra pievi romaniche, borghi medioevali e le Balze del Valdarno, lungo il sentiero dei Sette Ponti. La strada dei Setteponti è un’antica via etrusca che percorre il Valdarno Superiore dalle porte di Firenze a quelle di Arezzo. Passa per vigneti, antiche pievi romaniche, borghi medioevali e nel panorami scenografici. L’origine del nome Setteponti (o Sette Ponti) non è certa: i ponti erano molti di più di sette in passato, ma il numero sette nel Medioevo aveva una grande valenza simbolica e religiosa.
Il Ponte a Buriano è ancora intatto, mentre il Loro Ciuffenna che aveva sette arcate (che probabilmente davano il nome alla strada) non esiste più. La strada è punteggiata da antiche pievi romaniche, borghi medievali e chiese millenarie, dipinte da Masaccio, Piero della Francesca e Leonardo da Vinci (lo sfondo della Gioconda ritrae proprio le Balze del Valdarno). Alla Pieve a Pitiana fermatevi ad ammirare il panorama dal cortile della chiesa. La Pieve di San Pietro a Cascia è forse una delle più belle del Valdarno ed accanto ospita il Museo Masaccio in cui è esposto il famoso Trittico di San Giovenale. Castelfranco di Sopra è uno dei borghi più belli d’Italia, ma il panorama più bello sulle Balze si vede da Piantravigne. Montemarciano è arroccato proprio sulle Balze. A Loro Ciuffenna c’è il mulino ad acqua più antico della Toscana. La Pieve di San Pietro a Gropina è la più antica pieve romanica del Valdarno Superiore. Con una piccola deviazione dopo San Giustino Valdarno si raggiunge il Borro, il borgo ristrutturato dalla famiglia Ferragamo dove ci si può fermare per qualche giorno di relax da sogno.
LA VIA DEGLI ABATI
La via degli Abati unisce Pavia a Pontremoli. È un cammino religioso che percorre le orme degli Abati di San Colombano, dalla Pianura Padana, attraversando l’Appennino piacentino e parmense, fino in Lunigiana. Si percorrono strade sterrate, sentieri nei boschi e antichi tratturi. Il tracciato lungo circa 190 km., si snoda per sentieri, mulattiere, carrarecce attraversando valli e crinali per un dislivello complessivo di oltre 6000 metri. E’ segnato CAI (bande orizzontali con bianco e rosso).
LA VIA DEGLI DEI
L’itinerario della Via degli Dei unisce in circa 130 km Bologna a Firenze, ripercorrendo un’antica viabilità storica utilizzata fin da epoche romane per unire la città di Felsina (Bologna) con Fiesole – Firenze. Ribattezzata “Flaminia Militare”, è caratteristica per i selciati di origine romana che troviamo in diversi tratti del percorso.
Per chi vuole percorrere tutto l’itinerario, si parte da Piazza Maggiore per salire a San Luca per poi seguire il lungo Reno fino a Sasso Marconi e qui ci si inerpica per quel paesaggio unico che è il Contrafforte Pliocenico. Infine si giunge a Firenze con una spettacolare vista dall’alto da Fiesole.
La diversità dei territori attraversati, i grandi boschi, le torri in pietra di Monte Adone, i selciati romani visibili in più punti, il paesaggio attraversato. Non mancano bellissime peculiarità ambientali che vanno dal Contrafforte Pliocenico a grandi faggete nella parte più alta del cammino, fino alle dolci colline della piana del Mugello. Ricchi di storia anche i luoghi attraversati. Altra caratteristica sono la diversità dei territori attraversati con ambienti mutevoli e con pregevoli biodiversità ambientali.
IL CAMMINO DI SANT’ANTONIO
Il Cammino di Sant’Antonio è un itinerario religioso che unisce Padova al Santuario della Verna. Il Cammino fino al Santuario di La Verna comprende un numero di tappe variabile da 21 a 23, in base al punto di partenza (Venezia, Santuari Antoniani di Camposampiero o Padova).
Il Cammino di Sant’Antonio, nelle sue due varianti complementari (L’Ultimo cammino e Il Lungo cammino), intende ripercorrere alcune delle tappe tra le più significative della sua esemplare vita, rivivere la sua storia accompagnandolo passo dopo passo nei luoghi che l’hanno visto protagonista e che sono stati toccati dal suo santo e carismatico passaggio.
In un contesto di suggestivi paesaggi, di grandiose città, di solitari sentieri immersi nella lussureggiante natura, tra il sorgere di incantevoli albe e tramonti pieni di poesia, la meta s’intravede laddove lo sguardo del pellegrino si posa a rimirar quella luce e quell’Amor che move il Sole e l’altre Stelle.
IL CAMMINO DI SAN BENEDETTO
Il Cammino di San Benedetto è uno dei più belli per la varietà del territorio che attraversa. Si parte da Norcia (il paese natale del Santo) e con 16 tappe, percorrendo 300 km, si arriva a Montecassino, nella valle del Liri. Il cammino passa sui Monti Sibillini e per Subiaco, nell’alta valle dell’Aniene, dove ci sono alcuni dei monasteri benedettini più belli.
Un Cammino di 300 km attraverso il cuore dell’Italia, che muovendo dall’Umbria, percorre tutto il Lazio e giunge vicino al confine con la Campania. Un itinerario di 16 tappe sulle tracce di san Benedetto da Norcia, che unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia, suo luogo natale; Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri; e Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola. Ci muoveremo per zone prevalentemente montuose, caratteristiche dell’Italia centrale. Norcia, da cui il Cammino prende avvio, è un’incantevole cittadina ai piedi dei monti Sibillini, amata dagli appassionati di trekking e dai naturalisti.
Superando alture poco elevate, toccheremo piccoli paesi immersi in una natura perfetta: Cascia, dove visse Santa Rita, la “Santa degli impossibili”; e Roccaporena, dov’ella nacque. Monteleone di Spoleto è un affascinante borgo medievale che si erge al limitare della piana leonessana; Leonessa, ai piedi dei monti Reatini, è una fusione di elementi medievali e rinascimentali. Da Rieti, città papale, proseguiremo per Rocca Sinibalda e Castel di Tora sul tranquillo e pittoresco lago del Turano. Toccheremo deliziosi ed accoglienti piccoli centri nei monti Lucretili: Pozzaglia, Orvinio e Mandela; scesi poi alla valle dell’Aniene, per stradine secondarie dopo aver toccato la graziosa Gerano, raggiungeremo Subiaco, nostra prima grande mèta. Oltrepassata Trevi, saremo accolti dagli splendidi boschi dei monti Ernici. Disseminati lungo le pendici di montagne verdissime, una sequenza di pittoreschi paesini medievali: Guarcino, Vico e Collepardo. Sotto alle maggiori cime dei monti Ernici, ci lasceremo incantare dalla splendida Certosa di Trisulti, luogo di acque, foreste, spiritualità. Poi punteremo verso la valle del Liri, non prima di aver visitato l’abbazia di Casamari, magnifico esempio di gotico cistercense; e Monte S.Giovanni Campano, uno dei borghi più belli d’Italia.
IL CAMMINO DEI BRIGANTI
Il Cammino dei Briganti è percorribile in sette giorni, è un cammino a quote medie (tra gli 800 e i 1300 m. di quota) sulle orme dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. Partenza e arrivo da Sante Marie, vicino a Tagliacozzo (AQ).
La Marsica e il Cicolano sono terre di boschi, montagne e storie di briganti. In particolare il territorio attraversato da questo cammino è un territorio di confine, oggi tra Abruzzo e Lazio, ieri tra Stato Pontificio e Regno Borbonico. I briganti vivevano sul confine per passare da una parte all’altra a seconda della minaccia. I briganti non erano malviventi, erano più simili ai partigiani, lottavano contro l’invasione dei Sabaudi, che avevano costretto il popolo a entrare nell’esercito. Erano spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni, e per questo erano entrati in clandestinità. Una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, e tanta violenza. Una storia di 150 anni fa. Oggi l’esperienza dei viaggiatori antichi viene riproposta basata sul viaggiare a piedi da paese a paese lungo questo cammino di 7 giorni, tutto ben percorribile, segnato e con posti tappa attrezzati. In questo sito trovate tutte le informazioni per percorrere il Cammino dei Briganti da soli o in compagnia. Ovviamente il sentiero è percorribile anche solo in parte, tappa per tappa. E ci si può appoggiare a piccole strutture familiari, ma si può anche vivere l’avventura di percorrerlo in tenda.
IL CAMMINO 100 TORRI
1284 chilometri, 105 torri, 88 comuni e 450 chilometri di spiagge, per un totale di 60 giorni di cammino.
È il Cammino 100 Torri, un percorso scenico lungo la costa, per innamorarsi della Sardegna. Si chiama così per le 105 torri costiere che scandiscono il sentiero (che non si allontana mai dal mare per più di due chilometri) e che percorre il perimetro della Sardegna passando per spiagge, dune, chiese, fari e luoghi inaccessibili.
È inoltre un cammino alla scoperta dell’Isola al centro del mediterraneo occidentale, alla scoperta delle sue ricchezze minerarie e dei suoi abitanti e popoli rivieraschi.
Nato dalla volontà di camminatori e pellegrini. Si può compiere in senso orario od antiorario. È un percorso circolare che si snoda tra spiagge foreste e stagni. Cogliendo le differenze tra i climi ed i paesaggi tra la costa orientale e la costa occidentale dell’isola: spiagge di colore bianco si alternano ad altri colori dell’arcobaleno. Spiagge granitiche e quarzose formate da piccoli cristalli ci accompagnano per lunghi tratti, dune incontaminate guidano il viaggiatore in un viaggio fantastico. Paesaggi ancora non antropizzati, lasciano il posto a fantastici scorci oramai diventati veri e propri simboli della Sardegna. Il cammino ci fa assaporare la voglia di conoscere fino in fondo la Sardegna pura e selvaggia. Si cammina dalle strade sterrate fino a piccole carrarecce, avendo al nostro fianco sempre il mare. Lungo il cammino si incontrano le torri costiere della Sardegna, che fin dal medioevo hanno costituito il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione della fascia costiera dell’isola.
Le torri dominano i paesaggi più belli della costa della Sardegna rendendolo caratteristico ed unico. Fari pedestri per pellegrini e viaggiatori. Di piccola o grande dimensione ci fanno assaporare un epoca oramai remota dove i pericoli in arrivo dal mare scandivano la vita nei villaggi sulla costa, ma non sono le torri ci accompagneranno in un viaggio unico dove si assaporerà la storia delle torri, la cultura, le chiese e strutture difensive della seconda guerra mondiale.
CAMMINO ORIENTALE
Inizio: Cagliari
Fine: Gallura
Distanza: 597 km
CAMMINO OCCIDENTALE
Inizio: Castelsardo
Fine: Cagliari
Distanza: 634 km
Link Utili: Cammino 100 Torri
IL SENTIERO DELLO SPIRITO
Il Sentiero dello Spirito (68 km. circa) è uno dei grandi trekking del Parco, che richiede almeno 4 giorni di cammino, passando per tutti i principali luoghi di culto eremitici della Majella. Un ideale viaggio sulle tracce dell’eremita Pietro del Morrone, futuro Papa Celestino V, che scelse proprio gli anfratti della Majella per il suo percorso di fede. Il sentiero dello Spirito parte dalla frazione Badia di Sulmona, proprio davanti all’ingresso dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, dove è d’obbligo fare una visita a quella che fu la sede dell’ordine Celestiniano, e del sovrastante eremo di S. Onofrio, arroccato sulle balze rocciose; il sentiero poi sale gradualmente fin quasi in cima al Monte Morrone, passando per l’eremo di S. Pietro.