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Hanoi-Ha Long-Perfume Pagoda – 7/9 dicembre 2015

di Alessandro
Tempo di lettura: 5 minuti

7 dicembre

Mi sto rendendo conto che sono praticamente assuefatto dal nord del Vietnam. I posti sono bellissimi e parlando con altri viaggiatori che hanno fatto il viaggio contrario al mio (da sud a nord) mi dicono tutti che le vere cose meritevoli del Vietnam sono appunto al nord.
Da come doveva essere il mio percorso a questo punto dovrei già trovarmi almeno nel centro del paese, approfitterò però di altri due giorni con base ad Hanoi per vedere un altro paio di posti qui intorno e poi iniziare a scendere per il Vietnam.
Dopo la mattinata passata ad aspettare che mi dessero la stanza dell’ostello (erano praticamente 24 ore che ero sveglio e senza bagno, stanza e doccia…solo io ed i miei due zaini), mi sono informato sulle due mete da andare a vedere: la Pagoda dei Profumi e la Baia di Ha Long. I prezzi erano onestamente bassi e la possibilità di andarci da soli era abbastanza remota anche perché non avendo davvero molto tempo, l’autobus di linea ci avrebbe messo 5/6 ore per arrivare invece delle 3 partendo con un tour.
Il resto della giornata è stato di assoluto relax senza una corsa continua tra musei e luoghi storici (ormai già visti).

8 dicembre

Alle 8 e 30 in punto (ormai non dovrei più stupirmi della puntualità dei vietnamiti) è passato il piccolo pulmino che ci avrebbe accompagnato verso Ha Long Bay. Era pieno in ogni ordine di posto, stretto e davvero scomodo. Ma il Vietnam è anche questo e dopo il treno notturno tutto è meglio.
Ha Long. “Ha” = disceso “Long” = drago. La leggenda vuole che migliaia di anni fa quando i vietnamiti iniziavano a civilizzare il paese, vennero attaccati dalle milizie cinesi che proprio in quella baia distrusse quasi del tutto il loro esercito. A quel punto gli uomini più saggi si riunirono e pregarono con tutte le loro forze gli dei affinché li aiutassero a difendere la loro terra. Ascoltate le preghiere arrivò in loro aiuto un drago dal cielo, che sputando fuoco distrusse l’esercito cinese e liberò il Vietnam dell’invasione. Il fuoco che toccò il mare si trasformò in roccia dando vita a tutte le isole che oggi popolano la baia (circa 2000). È una leggenda, è vero. Ma in fondo alle leggende bisogna un minimo crederci, altrimenti sparirebbero dalla memoria dell’uomo.
Delle 3 ore e 45 di pullman verso la baia (che si trova ad est sul mare rispetto ad Hanoi) ricordo bene solamente quella confusione linguistica che c’era. Si sentiva parlare francese, tedesco, inglese, portoghese, greco, vietnamita, cinese, coreano (non che io distingua le ultime tre lingue, ma dopo averci parlato mi hanno detto da dove venivano).
All’arrivo al porto, una barca ci ha caricati tutti e siamo salpati verso le isole. Sottocoperta dopo un pranzo a base di pesce locale (fresco e davvero ottimo), in una ventina di minuti siamo arrivati al villaggio dei pescatori nel mezzo della baia. Appoggiato su palafitte, oltre ad ospitare i turisti, un gruppo di pescatori vive ancora lì, in mezzo al mare pescando il pesce che sarà venduto ad Hanoi e dintorni (in città molto spesso viene indicato che il pesce proviene da Ha Long, sintomo di bontà). Nel pacchetto che ho acquistato presso l’ostello (per la cifra di 30 dollari) era compreso anche o un giro sulle barche locali guidate dai locali o un giro in kayak in solitaria. Comprensibile che la prima opzione dava la possibilità di starmene seduti ed ammirare e fotografare il panorama, ho scelto senza alcun dubbio la seconda. Pagaiare da soli, nel mare circondato dalla moltitudine di isolotti che ti sovrastavano e passare in gallerie calcaree per scoprire cosa ci fosse dopo è stato semplicemente meraviglioso.
Dichiarata patrimonio mondiale dall’UNESCO il primo impatto che si ha con la baia di Ha Long è quello di trovarsi di fronte alla natura più imponente che esista. Milioni di anni di trasformazioni, usura di acqua e vento hanno creato un paesaggio affascinante fino quasi alla finzione. Pensare che quel panorama perfetto non sia opera dell’uomo ma della natura ti colpisce come un pugno ben assestato lasciandoti completamente senza fiato.
Dopo i 40 minuti di giro sul kayak e saliti di nuovo sulla barca siamo arrivati in un’altro isolotto scoperto solo nel 1992 da alcuni pescatori in cerca di riparo da una tempesta. Al suo interno una grotta calcarea di inestimabile bellezza e la più grande della zona ci ha permesso di vedere cosa si cela dentro quelle isole.
Di ritorno al porto, le solite 3 ore e 45 minuti per tornare ad Hanoi. Ma ormai si sa, in Vietnam la distanza ed il tempo sono molto relativi.

9 dicembre

Un minibus come quello che mi ha portato da Lao Cai a Sa Pa mi è venuto a prendere sempre intorno alle 8 e 30. Dopo il classico giro tra le stradine della città per raccogliere gli altri turisti (oggi ben pochi, 5 in tutto) siamo partiti alla volta della Pagoda dei Profumi. Situata a 85 km a sud ovest di Hanoi, è un complesso di grotte (sedici per la precisione) in un panorama carsico scosceso. L’arrivo alle grotte è consentito solo tramite il passaggio di 4 km sul fiume.
Ok. Se volete realmente avere un esperienza mistica, prendete una canoa (non le barche a motore!). Un ora di viaggio sul fiume, circondati dalla giungla e da montagne che si stagliano enormi sul vostro lato destro e sinistro. Il silenzio più assoluto se non quello del rumore dei remi nell’acqua. Rimanere impassibili di fronte quello spettacolo non sarebbe cosa umana.
Le montagne che ospitano la pagoda dei profumi sono meta più per i vietnamiti che vi si recano per pregare (in particolare nel capodanno lunare – coincide praticamente con il capodanno cinese -) piuttosto che per i turisti, questo ha permesso una visita quasi privata. Dopo il primo tempio, dove vivono ancora alcuni monaci è iniziata la scalata verso la pagoda. Circa 5 km di salita a piedi su scalini scavati nella roccia che ti portano di fronte ad uno dei posti più particolari del mondo. All’interno di una montagna è inserito un tempio che mette i brividi. L’ingresso da una scala in mezzo la foresta ti porta verso l’oscurità della grotta nella quale le stalattiti dal soffitto e  le zone sacre rendono a dir poco unico il posto.
Di ritorno in ostello verso le 18 e 30, mi sono concesso una doccia ed iniziato a preparare la valigia. L’indomani avrei avuto un aereo in partenza alle 8 del mattino verso Hue. I giorni rimasti iniziano a diminuire sempre più velocemente e dopo 10 giorni solo per il nord (visto neanche tutto peraltro) si va nel centro del Vietnam.

PENSIERI FINALI

  1. Vi consiglio un tour organizzato per andare vedere questi posti intorno ad Hanoi. I prezzi sono ridicoli per quello che offrono. Con circa 28 euro avete compreso il trasporto andata e ritorno, i biglietti dell’attrazione, il pranzo e altre attività affine a dove siete. Sarebbero tutte spese che comunque dovete fare.
  2. Quando visitate la pagoda dei profumi e prendete la canoa, lasciate la mancia a chi vi trasporta. 20.000 dong vanno bene (circa un euro). Altrimenti si incazzano davvero.
  3. Viaggiare per le diverse città del paese può essere molto economico. Tutto dipende molto dal tempo a vostra disposizione, le distanze anche se non sono enormi vengono raggiunte con una certa lentezza via terra. Sia i treni che gli autobus impiegano il doppio del tempo (previsto in occidente) per raggiungere una meta. Se quindi non avete tempo per passare da una città all’altra tra il nord, centro e sud vi consiglio un aereo. La Vietnam Airlines ha una flotta aerea di buon livello e i costi sono davvero contenuti come anche il tempo di volo.

Distanza percorsa: 200 km
Tempo: 3 giorni

Mezzo di trasporto: Piedi, Canoa, Barca, Minibus

Soldi spesi: 2.000.000 dong (compreso l’ostello e visite)

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