Home » Ho Chi Minh City (Saigon) – 14/17 dicembre 2015

Ho Chi Minh City (Saigon) – 14/17 dicembre 2015

di Alessandro
Tempo di lettura: 5 minuti

14 dicembre

A Da Nang fa caldo ed è umido, molto.
E girare con 20 chili sulle spalle e altri 7/8 davanti non è stato molto gratificante. Uscito dall’hotel (non esistono ostelli a Da Nang, ma solo hotel a perdita d’occhio) alle 10 dovevo attendere le 17 per prendere un volo che mi avrebbe portato ad Ho Chi Minh City (Saigon). Sono stato praticamente 5 ore a spostarmi da una panchina all’altra attendendo con ansia il momento per andare in aeroporto.
Dopo un volo indolore di un’oretta circa atterro ad Ho Chi Minh City. Al ritiro bagagli un ragazzo tedesco mi chiede se sono diretto al Distretto 1 e se possiamo smezzarci il taxi. Perfetto, si risparmia. Dopo venti minuti e con il tassista che usava l’applicazione di Google Translate per comunicare con noi (e vi assicuro che non funziona) arrivo al centro. Prendo possesso della stanza (un cubicolo di 2 metri quadrati senza finestra), mi faccio la doccia ed esco.
Ecco, ora vorrei fare un gioco con voi…
Se vi dico “Saigon”, come me la descrivete con una parola?
Sicuramente c’è la vostra risposta in queste che ora cito: caotica, affollata, culturale, riservata, puttana, triste, felice, pura, vietnamita, occidentale.
Questa è Saigon, come qualsiasi persona se l’aspetta. Ossimoro di sé stessa.
La sera lungo il Distretto 1 l’odore di erba invade tutte le strade, le luci accecano, i locali all’aperto mandano musica dei Doors a volume altissimo, sulla la strada giovanissime donne si offrono, i motorini impazzano per gli incroci…
Ceno, mi faccio un paio di birre e vado a dormire. Domani avrò una nuova città da scoprire.

15 dicembre

La mattina è rimasto ben poco di quello che c’era la sera precedente. In continuo hangover questa città la mattina si pulisce (letteralmente). Spazzini ovunque, nei locali la musica è bassa e lounge, enormi tazze di caffè vengono servite ai turisti. Qualche zombie cammina ancora per strada. Ne approfitto per vedere la città.
Crocevia del colonialismo francese e degli americani durante l’ultima guerra, Ho Chi Minh City cerca di conservare tutto quello che gli stranieri le hanno lasciato, ma allo stesso tempo grazie agli enormi investimenti (giapponesi soprattutto) tende a cambiare sia lo skyline che la propria “confezione”.
La zona turistica per eccellenza gira intorno a Piazza Lam Son, la stessa piazza (con il Palazzo del Comitato del Popolo e l’enorme statua di Ho Chi Minh, la cattedrale di Notre Dame di Saigon, gli hotel storici (come il Continental o il Caravelle), l’enorme Bitexco Financial Tower con la sua piattaforma per gli elicotteri, i musei circostanti e il Palazzo della Riunificazione simbolo fondamentale della Guerra del Vietnam (nel 1975 un carro armato sfondò i cancelli del palazzo dando il colpo di grazia al regime del Sud).
Al di fuori del Distretto 1 c’è di nuovo quella tipicità di una grande città vietnamita, anche se onestamente non regge il confronto con Hanoi.
Il quartiere cinese nel Quinto Distretto spacca questa città che tende per l’occidentalizzazione. Il caos regna ancor di più se possibile ed il suo mercato pullula di occasioni commerciali ad ottimi prezzi.

16 dicembre

Dopo una mattinata a gironzolare e perdermi per la città (anche per smaltire la serata precedente), all’una sono partito alla volta delle gallerie di Cu Chi. Luogo “sacro” per la guerra in Vietnam.
Due ore di autobus per arrivare a nord-ovest da Ho Chi Minh City percorrendo la highway 22, quella che durante la guerra era la numero 8 e che porta fino in Cambogia. Questa strada è testimone di molti passaggi importanti durante la guerra, primo su tutti, è il luogo (vicino i tunnel dove siamo diretti) della famosissima foto della bambina nuda che scappa dal bombardamento del napalm.
Il villaggio di Cu Chi e la giungla circostante hanno subito il più grande bombardamento della storia. I B52 americani hanno sganciato 200.000 bombe senza riuscire a prendere la zona. Anzi, erano convinti che i Viet Cong non ci fossero più in quella zona, ma gli ormai famosi tunnel li tenevano nascosti.
Tre livelli scavati sotto terra (fino a 9 metri al di sotto della giungla) sono serviti per rafforzare le forze vietnamite e distruggere quelle americane. Al di sotto hanno vissuto 18.000 vietnamiti: c’erano cucine, dormitori, luoghi dove i generali si riunivano, e zone per la fabbricazione di armi. Le trappole ben nascoste nella vegetazione (alcune repliche sono visibili durante la visita) venivano usate praticamente ovunque, dentro gli stessi tunnel, nelle case circostanti e all’esterno. Chi riusciva ad evitarle si ritrovava a combattere contro un nemico fantasma. La rete di 200 km di tunnel sotterranei permetteva ai Viet Cong di sparire nel nulla e di ricomparire dietro le spalle del nemico senza dargli scampo.
Oltre le trappole, sono rimasti accessibili le entrate ad un paio di tunnel (davvero davvero piccoli), mentre uno in particolare è stato allargato del 30% per permettere l’accesso ai turisti per un percorso di 120 metri.
Vi assicuro che camminare accovacciati per 100 metri in quei cunicoli non solo non aiuta le persone claustrofobiche (se lo siete, evitate assolutamente!!! Ci sono uscite ogni 20 metri lungo il percorso, ma anche fare 10 metri in quelle condizioni vi farebbe male) ma anche chi non ha problemi, dopo un po’ inizia a sentire la mancanza d’aria.
Altra possibilità che danno ai turisti è quella di poter sparare con le armi usate dai Viet Cong durante la guerra. Gli amanti delle armi non possono perderselo, ma per gli altri (me compreso) risparmiatevelo: un proiettile costa 45.000 dong e minimo ne dovete comprare 10. Circa 10 euro per neanche 30 secondi di fuoco verso il nulla.
Il paesaggio per tornare a Ho Chi Minh City è davvero fantastico. Campi di riso a perdita d’occhio con il fiume Saigon ed i suoi affluenti che li attraversano.

17 dicembre

In tutta onestà durante il giorno Saigon non offre granché. Visitare i luoghi interessanti della città vi impegna al massimo un giorno intero, quindi fino a domani (data in cui lascerò il Vietnam per la Cambogia) mi diletterò a gironzolare (e cercare di perdermi) per la città. Attenzione però. Come già detto HCMC è la città più cara mai vista da quando sono qui. Tutto costa almeno il doppio. Prezzi di certo ancora bassi rispetto all’europa, ma probabilmente riuscirete a pagare un pasto anche fino a 13/14 euro. Quindi si gironzolare per la città, ma attenzione alle spese!
A questo punto avendo del tempo a disposizione faccio qualcosa che non ho fatto prima. Farmi un giro sul cyclo (triste e davvero poco divertente), accettare un passaggio in moto da un tizio che mi ha fatto vedere praticamente tutte cose che avevo già visto della città, ma per 100.000 dong ho provato l’ebrezza di andare su uno scooter nel traffico di Saigon. Forse non lo rifarei mai più. E mi sono fatto un tatuaggio.
Domani si riparte. Questa volta la destinazione è fuori dal Vietnam. Domani si va in Cambogia.
PENSIERI FINALI

  1. Se dovete girare parecchio, assicuratevi che il vostro ostello/hotel abbia un servizio di deposito bagagli. A meno che non partiate la mattina presto, dopo aver fatto il check-out vi risparmierete di girare senza avere nulla da fare con lo zaino dietro.
  2. Ho Chi Minh City è la città più cara del Vietnam. Qualsiasi cosa costa almeno il doppio rispetto a tutti gli altri posti. Essendo così ricca di turisti, trattare sarà davvero molto difficile, cercate di tenervi bassi con i prezzi ma non esagerate.
  3. Lo street food è sovrano a Saigon, ma attenzione a dove scegliete perché la qualità risulta a volte molto scadente.
  4. I costi sono davvero alti rispetto alle altre città vietnamite. Scegliete bene dove andare a mangiare. I classici ristoranti per turisti, seppur allettanti con luci e musica ad alto volume, vi fanno spendere circa 10/15 euro per una portata ed un paio di birre. Quelli “fai-da-te”, quelli sul ciglio della strada, meno affollati e più spartano si mantengono intorno ai 4/5 euro a pasto.

Distanza percorsa: 150 km
Tempo:
4 giorni

Mezzo di trasporto: Piedi, Autobus, Cyclo, Scooter
Soldi spesi: 2.000.000 dong (compreso l’ostello e la visita a Cu Chi)

Ti potrebbe interessare anche

Lascia Un Commento